mercoledì 13 febbraio 2008

CORRIDOIO O TERZO TEMPO?

Basta! Non se ne può più. La confusione, tutta calcistica, tra "corridoio" e "terzo tempo" è ormai totale. Sia chiaro una volta per tutte: la partita termina e i giocatori fanno "corridoio" all'uscita dal campo applaudendo, stringendo la mano, ringraziando, gli avversari. Le due squadre, a turno.
Dopo, con una birra ed un panino, davanti ad un piatto di pasta o ad una fetta di torta, tutti insieme, arbitro e dirigenti compresi, ci si trova a discutere, commentare, ridere, criticare, cantare, ricordare. Nell'ordine che ognuno ritiene opportuno. Questo è il "terzo tempo", con pari dignità dei due tempi giocati, senza i minuti contati. Nel rugby non c'è nessun obbligo o norma, c'è
la storia, la tradizione. Il rispetto nel fare il corridoio ed il piacere di partecipare al terzo tempo.
Non serve altro. Il buon senso, prima della sociologia, insegna che la regola se non è condivisa è disattesa. Non confondiamo l'obbligo con la scelta e impariamo a non confondere il corridoio col terzo tempo.
Chicco

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