giovedì 12 marzo 2009

UNIRUGBY, "Rugby: estero che passione"

MARCELLO: "Ringrazio tutti per l'occasione di essermi potuto confrontare su temi che stanno condizionando le scelte di noi operatori del rugby moderno. Una conferenza interessante e piena di spunti. Io penso che i giovani italiani trovano poco spazio all'estero perchè non produciamo campioni nel nostro campionato. Negli anni in cui sono stato giocatore a Milano ho avuto l'occasione di confrontarmi con i migliori in circolazione, anche grazie allo sforzo economico della Polisportiva Mediolanum capitanata da Silvio Berlusconi. In quegli anni molti ragazzi milanesi hanno potuto esprimersi al meglio proprio perchè avevano compagni di squadra di caratura mondiale, il nostro rugby nazionale è cresciuto al crescere di questi ragazzi. Sono anni che un nostro giovane non diventa un titolare inamovibile in una formazione top estera, salvo poche eccezioni. Non esportiamo talenti, non importiamo campioni che possono fare da maestri in campo e i giovani non evolvono. Forse può nascere un'altra generazione di fenomeni ma ci vogliono programmi e investimenti massicci e obiettivi ambiziosi, come il 6 Nazioni lo è stato per noi"

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